sabato 13 agosto 2011

HTML

Introduzione




Non ho mai previsto che il codice sorgente di HTML (cioè la roba con le parentesi angolate) fosse visibile agli utenti. Un browser/editor avrebbe fatto vedere o editare all'utente soltanto il linguaggio di una pagina di ipertesto, come se stesse usando un word processor. Per me, e credevo anche per gli altri, l'idea di chiedere al pubblico di battere a mano le parentesi era inaccettabile quanto chiedere a qualcuno di scrivere un documento in Microsoft Word stendendo il formato in codice binario. Ma la leggibilità dell'HTML si rivelò una manna inaspettata. Con mia grande sorpresa molte persone si familiarizzarono alla svelta con i tag, e iniziarono a scrivere direttamente propri documenti in HTML



L'HTML e i browser

L'HTML è il linguaggio con cui potete indicare come i vari elementi vanno disposti in una pagina Web. Un documento html non è nient'altro infatti che un file di testo con delle indicazioni sul colore delle scritte, sulla posizione delle immagini all'interno della pagina, su come far scorrere il testo, e altre cose di questo genere.
Il Browser è il programma che usate quando navigate nel Web e svolge principalmente due compiti:
  • scarica i vari files che si trovano su un computer remoto (il server) e che fanno riferimento a un certo indirizzo
  • legge i documenti scritti in html, e a seconda delle indicazioni ivi contenute, visualizza la pagina in un modo, piuttosto che in un altro; inoltre i vari files associati a quel documento (ad esempio le immagini, o i filmati in flash) vengono disposti secondo le indicazioni del codice html
Oltre ad Internet Explorer, il browser più diffuso, esistono altri browser: prima di tutto lo "storico" Netscape Navigator, con cui la Microsoft ha ingaggiato una vera e propria guerra (vincendola). Poi il browser open source Mozilla, che nasce da Netscape e ha la particolarità di essere a codice aperto, cioè con la possibilità per gli sviluppatori di vedere com'è fatto il programma. Una parte di utenti (si tratta sempre di una minoranza comunque rispetto allo strapotere di Internet Explorer) utilizza poi Opera, un browser norvegese celebre per la sua velocità di visualizzazione delle pagine. Ovviamente esistono anche molti altri browser. Per ciascuno di essi esistono poi differenti versioni a seconda del sistema operativo (Windows, Mac OS, Linux, o altri).
è importante sin dall'inizio acquisire una mentalità multi-browser, perché il mestiere del webmaster non consiste tanto nel conoscere nei minimi dettagli il codice HTML, quanto piuttosto nel sapere come il codice HTML verrà visualizzato sul computer dell'utente: infatti uno dei lavori più difficili è quello di riuscire a far vedere correttamente il proprio sito con i browser e le piattaforme più svariate.
I files scaricati dal web vengono memorizzati in una particolare cartella del computer che prende il nome di cache.
In Internet Explorer è possibile visualizzarla utilizzando i comandi:
Strumenti > Opzioni Internet > Generale > Impostazioni > Visualizza file
In Mozilla:
Modifica > Preferenze > Avanzate > Cache
In questo modo verrà mostrato il percorso della cartella in cui i documenti vengono temporaneamente memorizzati.
La visualizzazione di un file html da parte del browser prende il nome direndering della pagina. Motore di rendering è dunque quella sezione del browser che si occupa di mostrare sul video la pagina.
Il compito del linguaggio HTML è dunque quello di spiegare al browser come i vari files relativi al documento in esame devono essere disposti all'interno della pagina che stiamo visualizzando.
In qualsiasi momento è possibile visualizzare il codice HTML delle pagine che stiamo visitando. Con Internet Explorer:
Visualizza > HTML
Con Mozilla :
Visualizza > Codice Sorgente
oppure si può effettuare la stessa operazione, utilizzando il tasto destro del mouse per visualizzare il menù a tendina, e scegliendo poi la voce corrispondente.

Come funziona un browser



HTML è l'acronimo di Hypertext Markup Language("Linguaggio di contrassegno per gli Ipertesti") e non è un linguaggio di programmazione (sono linguaggi di programmazione il C, il C++, il Pascal, il Java, e sono linguaggi di scripting il PHP, l'ASP, il PERL, il JavaScript).
Si tratta invece di un linguaggio di contrassegno (o 'di marcatura'), che permette di indicare come disporre gli elementi all'interno di una pagina: le indicazioni vengono date attraverso degli appositi marcatori, detti "tag".
Ciò significa che l'HTML non ha meccanismi che consentono di prendere delle decisioni ("in questa situazione fai questo, in quest'altra fai quest'altro"), e non è in grado di compiere delle iterazioni ("ripeti questa cosa, finché non succede questo"), né ha altri costrutti propri della programmazione.
Il linguaggio HTML, pur essendo dotato di una sua sintassi, non presuppone la logica ferrea e inappuntabile dei linguaggi di programmazione: se vi dimenticate di chiudere un tag, non verranno prodotti dei messaggi di errore; se non rispettate la sintassi probabilmente non otterrete la visualizzazione della pagina che desiderate, ma nient'altro. A volte vi troverete persino a dover adottare dei "trucchetti", non proprio da manuale, pur di visualizzare la pagina correttamente con ogni browser.
Suggerimenti: Può succedere - soprattutto a chi è alle prime armi - di continuare a modificare un file, ma di non riuscire a vederne le modifiche. Questo succede perché la pagina visualizzare è sempre quella vecchia memorizzata nella cache. Quando state elaborando pagine per il web, ricordatevi di impostare la cache del vostro browser in modo che il file html venga ricaricato ogni volta che richiamate la pagina.
In Internet Explorer:
Strumenti > Opzioni Internet > Generale > Impostazioni >
Ricerca versioni più recenti delle pagine memorizzate:
  • all'apertura della pagina


In Mozilla:
Modifica > Preferenze > Avanzate > Cache >
Confronta la pagina nella cache con la pagina in rete
ogni volta che vedo una pagina

Prima di cominciare davvero: lo standard HTML


L'organizzazione che si occupa di standardizzare la sintassi del linguaggio HTML (il W3C: World Wide Web Consortium) ha rilasciato diverse versioni di questo linguaggio (HTML 2.0, HTML 3.2, HTML 4.0); e - da un certo punto in poi - l'HTML si è evoluto in XHTML (si tratta dell'HTML riformulato come linguaggio XML - ne sono già state rilasciate due versioni).
La versione dell'HTML che esamineremo in questo corso è l'ultima rilasciata: si tratta dell'HTML 4.01 del 24 dicembre 1999.
Anche se abbiamo detto che l'HTML si è evoluto in XHTML ci sono delle ottime ragioni per incominciare a studiare l'HTML e non l'XHTML:
  • di fatto l'HTML verrà utilizzato ancora per diversi anni come linguaggio principe delle pagine web
  • alcuni concetti dell'XHTML richiedono già una certa comprensione dei problemi che si acquisisce solo con l'esperienza. L'HTML è più immediato e consente di incominciare subito a produrre documenti web
  • chi conosce l'XHTML non può non conoscere l'HTML. La conoscenza dell'HTML è infatti il prerequisito essenziale di ogni webmaster. Comunque le differenze tra i due linguaggi non sono così marcate e passare dall'uno all'altro non dovrebbe richiedere molta fatica.


Le estensioni dei file e le impostazioni del browser


Per iniziare a scrivere pagine web avete bisogno di:
  • uno o più browser per visualizzare le pagine
  • un editor testuale per scrivere il codice HTML (potete usare il blocco note di Windows, o altri editor testuali come Ultra Edit oppure Html Kit, che è gratuito.
  • durante questo corso non utilizzeremo editor visuali: né FrontPage, né DreamWeaver, né GoLive, o altri. Su HTML.it troverete delle guide appositamente scritte per loro.

L'estensione del file

Aprite una pagina con il blocco note, e salvate il file in qualche cartella del vostro computer. Il file dovrà avere estensione "html", ad esempiomiaPagina.html.
Fino a qualche tempo fa si era soliti attribuire ai file l'estensione htm, ma questo avveniva perché il dos e poi Windows 3.1 non erano in grado di gestire i file con nomi di grandezza superiore a 8 caratteri ed estensione superiore alle 3 lettere. Dunque .html era diventato .htm, così come .jpeg era diventato .jpg.
Il problema delle estensioni è stato ampiamente superato sin dai tempi di Windows 95, e di conseguenza oggi il webmaster può decidere se attribuire ai files estensione .html o .htm. Siccome stiamo parlando di linguaggio HTML, personalmente preferisco l'estensione .html, ma è una questione di gusti (HTML.it, ad esempio, continua con il vecchio metodo).
Se avete dato alla pagina l'estensione .html o .htm, il browser dovrebbe essere in grado di aprire il file in automatico cliccandoci su due volte. Per modificare la pagina utilizzate i comandi Visualizza > HTML, cambiate il codice, salvate, utilizzate il pulsante "aggiorna" del browser e dovreste visualizzare le modifiche.
Se invece il file non è associato al browser, ma continua ad apparire come documento di testo, evidentemente questo avviene perché l'estensione non è .html, ma .html.txt, alcuni sistemi operativi hanno infatti la cattiva abitudine di nascondere l'estensione dei file (con il pretesto di rendere più usabile il sistema operativo stesso).
Per visualizzare l'estensione del file in sistemi Windows andate in una cartella e quindi:
Strumenti > Opzioni cartella > Visualizzazione
E poi togliere la spunta da: 
"Nascondi le estensioni dei file per i tipi di file conosciuti"
infine premere il pulsante:
"Come cartella corrente"

I TAG dell'HTML: come scriverli

Struttura di un tag

Abbiamo detto che all'interno di ogni pagina è presente una serie di marcatori (i TAG), a cui viene affidata la visualizzazione e che hanno differenti nomi a seconda della loro funzione. I tag vanno inseriti tra parentesi uncinate (<TAG>), la chiusura del tag viene indicata con una "/" (è il simbolo comunemente detto "slash". Quindi: </TAG>). Il contenuto va inserito tra l'apertura e la chiusura del tag medesimo, secondo questa forma:
<TAG attributi>contenuto</TAG>
Ecco un esempio, con una sintassi che serve a disporre un testo giustificato a destra:
<P align="right">testo</P>
dall'esempio è evidente che la struttura di un attributo è: attributo="valore"
Quindi in definita la struttura di un tag sarà:
<TAG attributo_1="valore1" attributo_2="valore2">contenuto</TAG>
Alcuni particolari tag non hanno contenuto - perché ad esempio indicano la posizione di alcuni elementi (come il tag delle immagini) -, conseguentemente questi tag non hanno neanche chiusura. La loro forma sarà dunque:
<TAG attributi>
Ecco un esempio di immagine:
<IMG widht="20" height="20" src="miaImmagine.gif" alt="alt">
come si vede il tag non viene chiuso. Questo tipo di tag viene detto "empty", cioè "vuoto".

Annidamento e indentazione

Una caratteristica importante del codice HTML è che i tag possono essere annidati l'uno dentro l'altro. Anzi molto spesso è necessario farlo.
Ad esempio:
<TAG1 attributi>
 contenuto 1

 <TAG2>
  contenuto 2
 </TAG2>

</TAG1>
Potremmo quindi avere ad esempio:
<P align="right">
 testo 1

  <P align="left">
    testo 2
  </P>

</P>
L'annidamento ci permette quindi di attribuire formattazioni successive al testo che stiamo inserendo.
Come si può vedere già nell'esempio, è una buona norma utilizzare dei caratteri di tabulazione (il tasto tab a sinistra della lettera Q) per far rientrare il testo ogni volta che ci troviamo in presenza di un annidamento e man mano che entriamo più in profondità nel documento.
In pratica apertura e chiusura del tag si trovano allo stesso livello, mentre il contenuto viene spostato verso destra di un tab: non si tratta soltanto di un fattore visivo, ma l'allineamento di apertura e chiusura tag viene mantenuto anche se scorriamo in verticale il documento con il cursore.
Questa procedura si chiama indentazione, e grazie ad essa il codice HTML risulta più leggibile. Si confronti ad esempio:
<P align="right">testo 1<P align="left"> testo 2 </P></P>
con:
<P align="right">
 testo 1
 <P align="left">
   testo 2
 </P>
</P>
per il browser i due esempi sono equivalenti, ma per l'utente umano è evidente che la differenza è notevole: pensate ad una pagina complessa visualizzata in un unico blocco di testo: sarebbe del tutto illeggibile!

I commenti


Un'altra strategia importante, per rendere il nostro codice più leggibile è quella di inserire dei "commenti" nei punti più significativi: si tratta di indicazioni significative per il webmaster, ma invisibili al browser. Inserendo i commenti in punti specifici del documento ci permette di mantenere l'orientamento anche in file molto complessi e lunghi. La sintassi è la seguente:
<!-- questo è un commento -->
e ci permette di "commentare" i vari punti della pagina. Ad esempio:
<!-- menu di sinistra -->
<!-- barra in alto -->
<!-- eccetera -->



Maiuscolo o minuscolo?


L'HTML è "case unsensitive", cioè indipendente dal formato. Questo significa che è del tutto indifferente se scrivere i tag in maiuscolo o in minuscolo.
<P ALIGN="RIGHT">
e
<p align="right">
vengono letti allo stesso modo dal browser.
Fino a qualche tempo fa, per aumentare la leggibilità del codice, era buona norma scrivere in maiuscolo il nome del tag (es: <P>) e in minuscolo gli attributi (es: align="right"). Quindi:
<P align="right">
Tuttavia oggi, per analogia con l'XHTML (che è figlio dell'XML e dell'HTML ed è"case sensitive", sensibile a maiuscole/minuscole - cfr. guida XHTML) è consigliabile scrivere tutto in minuscolo, per abituarsi già al linguaggio che verrà. Maiuscolo e minuscolo, in ogni caso non costituiscono errore.
Fino a questo momento - per rendere più chiare le differenze - abbiamo utilizzato la vecchia abitudine di alternare maiuscolo e minuscolo differenziando tag e attributi, d'ora in poi invece tutta la sintassi HTML della guida sarà in minuscolo.

Struttura della pagina


Basandoci sulle indicazioni precedenti, incominciamo a scrivere la nostra prima pagina html.
Per prima cosa inseriamo una riga che indica che stiamo utilizzando le specifiche del World Wide Web Consortium che riguardano il codice HTML:
<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.01 Transitional//EN">

Poi apriamo il nostro primo tag, che indica che quanto è compreso tra apertura e chiusura è in codice HTML:
<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.01 Transitional//EN">
<html>

... altri tag ... 

</html>
Un documento HTML è normalmente diviso in due sezioni:
Testa (<head>)Contiene informazioni non immediatamente percepibili, ma che riguardano il modo in cui il documento deve essere letto e interpretato. Questo è il luogo dove scrivere - ad esempio - i meta-tag (alcuni sono ad esclusivo beneficio dei motori di ricerca), script JavaScript o VbScript, fogli di stile, eccetera
Corpo (<body>)Qui è racchiuso il contenuto vero e proprio del documento

<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=iso-8859-1">
indica al browser che deve caricare il set di caratteri occidentale (e non - ad esempio - il set di caratteri giapponese).
<title>Nome del sito</title>
Il title è il titolo della pagina e compare in alto sulla barra del browser (se guardate in alto a sinistra del browser noterete la scritta "Struttura della pagina"). È bene compilarlo da subito, onde evitare poi di avere pagine senza titolo.
Da quanto abbiamo detto la nostra prima pagina sarà questa, che è consultabile anche nell'esempio allegato:
<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.01 Transitional//EN"> <html>
<head>
   <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=iso-8859-1">
   <title>HTML.it</title>
</head>
<body>
   <!-- Scriveremo qui -->
>
   Qui il nostro contenuto

</body>
</html>
D'ora in poi i vari tag che impareremo all'interno della guida andranno scritti all'interno del body, quando non sia indicato diversamente.

L'HTML e i fogli di stile (CSS)

Separare il layout dal contenuto


L'HTML in origine è nato come linguaggio per formattare i documenti presenti sul Web. Proprio per questo motivo il contenuto (ad esempio <p>qui il mio testo</p>) e i tag che indicano uno stile o una colorazione del contenuto (ad esempio <font color="red">, che colora il testo di rosso) si trovavano mischiati allo stesso livello.
Tuttavia vari anni di Web hanno fatto nascere l'esigenza di separare il contenuto dalla presentazione del contenuto medesimo.
Se per esempio io avessi tutti i titoli del mio documento in rosso e in grassetto, e a un certo punto decidessi di trasformarli in verde e in corsivo, con l'HTML classico (cioè l'HTML 3.2) dovrei andare a modificarmi a mano ogni tag contente le indicazioni della formattazione.
Quindi:
<p>
  <font color="red">
    <b>titolo 1</b>
  </font>
</p>
diventerebbe:
<p>
  <font color="green">
    <i>titolo 1</i>
  </font>
</p>
Ma se questa operazione non comporta difficoltà su una singola pagina, diventa insostenibile (o quantomeno difficoltosa, tanto che converrebbe scrivere un programma che effettuasse la conversione al posto nostro) su website molto grandi, a volte di centinaia di pagine.
Proprio per questo - come dicevamo - da un certo punto in poi è nata l'esigenza di separare il contenuto (la scritta "titolo 1"), dalla formattazione (il colore rosso e il grassetto). Per farlo è necessario utilizzare i fogli di stile, e il contenuto della pagina vista pocanzi diventerebbe qualcosa di questo genere:
<p class="formattaTitoli">
  titolo 1
</p>
la colorazione del testo verrebbe affidata alla classe "formattaTitoli", descritta altrove del documento, o su un file separato. Dunque basta editare la classe "formattaTitoli" per cambiare l'aspetto anche di centinaia di pagine.
È importante sapere da subito che alcune cose che stiamo imparando hanno la possibilità di essere espresse con una soluzione più elegante, e che consente al webmaster di gestire più agevolmente i propri siti. Alcuni elementi descritti nella guida corrente sono addirittura "deprecati"dal W3C, cioè destinati a cadere in disuso (come il tag <font>): man mano che li incontreremo (perché allo stato attuale del Web è ancora importante conoscerli) vi avvertirò che esistono altre soluzioni applicabili tramite i fogli di stile. Tuttavia in questo contesto non esamineremo i fogli di stile.


Gli elementi HTML e i fogli di stile

Un altro concetto importante è che gli elementi vengono classificati nella trattazione a fogli di stile secondo tre tipologie:
Elementi di bloccoSono sostanzialmente gli elementi che costituiscono un blocco attorno a sé, e che di conseguenza vanno a capo, come i paragrafi, le tabelle, le form.
Elementi "inline"Sono gli elementi che - non andando a capo - possono essere integrati nel testo, come i collegamenti o le immagini
ListeLista numerate, o non numerate
La guida che state leggendo, senza entrare minuziosamente in questa classificazione, ne tiene conto, in modo da rendere più agevole il passaggio da una formattazione inserita nel codice HTML, a una formattazione che utilizzi i fogli di stile. Infatti, man mano che comincerete a costruire siti web, sentirete l'esigenza di passare a una formattazione avanzata.
Le due cose tuttavia non vanno sentite in contrapposizione: i fogli di stile sono semmai un arricchimento e un'espansione del codice HTML, viceversa non è possibile apprendere i fogli di stile senza conoscere il codice HTML.

Lo sfondo di un documento HTML


Impostare il colore di sfondo


Incominciamo col vedere come ottenere la nostra prima pagina HTML nel modo in cui desideriamo visualizzarla.
Se vogliamo impostare un colore di sfondo è necessario impostare il relativo attributo del tag body. Così:
<body bgcolor="blue">
bgcolor sta per "background color", cioè "colore di sfondo". Molti colori sono disponibili utilizzando le corrispondenti parole chiave in inglese.
Qui potete trovare un esempio della pagina con lo sfondo blu
Tuttavia non è consigliabile inserire la notazione del colore facendo riferimento a questo tipo di sintassi, dal momento che non possiamo sapere esattamente a quale tonalità di colore corrisponda il blu del computer dell’utente. È preferibile in molti casi utilizzare la corrispondente codifica esadecimale del colore, che ci permette – tra le altre cose – di scegliere anche tonalità di colore non standard. Con la notazione esadecimale il nostro esempio diventa:
<body bgcolor="#0000FF">
Ecco una tabella con la notazione di alcuni colori (molti di essi sono disponibili anche nelle varianti "dark" e "light", ad esempio: "darkblue", "lightblue"):
colore
parola chiave
notazione esadecimale
arancione
orange
#FFA500
blu
blue
#0000FF
bianco
white
#FFFFFF
giallo
yellow
#FFFF00
grigio
gray
#808080
marrone
brown
#A52A2A
nero
black
#000000
rosso
red
#FF0000
verde
green
#008000
viola
violet
#EE82EE


Il numero di colori che l’utente ha a disposizione dipende dalla scheda video. Oggi si va da una risoluzione minima di 256 colori a una risoluzione che prevede svariati milioni di colori.
Per capire di cosa stiamo parlando, provate a visualizzare questa pagina: cambiando il numero di colori visualizzati sul monitor. Per fare ciò, in Windows, andate in: Pannello di controllo > Schermo > Impostazioni e cambiate il numero dei colori, applicate i cambiameni e tornate a visualizzare la pagina. Come si vede la visualizzazione della tonalità di colore è sensibilmente diversa passando da 256 a 65.536 colori (16 bit).
Poiché non c’è modo di sapere quale scheda video abbia l’utente (o come l’abbia impostata), i webdesigner per molto tempo hanno fatto riferimento alla "palette sicura" dei 256 colori che sicuramente l’utente è in grado di visualizzare.
C’è però da dire che oramai la stragrande maggioranza dei computer è impostata per visualizzare almeno migliaia di colori, dunque l’utilizzo della palette "web safe" non è più così strettamente necessaria (lo era nei primi anni del web).

Inserire un'immagine di sfondo

Per inserire un’immagine come sfondo è sufficiente utilizzare la seguente sintassi:
<body background="imgSfondo.gif">
Per ora presupponiamo che l’immagine di sfondo si trovi nella stessa cartella della nostra pagina HTML, vedremo in seguito (quando parleremo delle immagini) come inserire immagini che si trovano in altre cartelle.
L’immagine di sfondo verrà ripetuta in orizzontale e in verticale.
È anche possibile combinare i due attributi, in modo che mentre l’immagine di sfondo viene caricata, venga comunque visualizzata una colorazione della pagina:
<body bgcolor="#0000ff" background="imgSfondo.gif">
Ecco subito un esempio di pagina impostata con lo sfondo.
È importante assegnare sempre un colore alla pagina anche quando lo sfondo della pagina è bianco (al massimo assegnare bgcolor="#FFFFFF"). Infatti, come impostazione predefinita, il browser assegna alla pagina il colore di sfondo che l’utente ha impostato nella finestra del sistema operativo: quindi se l’utente ha impostato uno sfondo nero e voi non avete assegnato nessun colore di sfondo alla pagina, la vostra pagina sarà nera.
Se usate Windows, per fare una prova provate a impostare diversamente il tema delle finestre. Dal pannello di controllo: Schermo > Aspetto > Combinazione e poi scegliere:
"nero a contrasto elevato", oppure "prugna".
Infine visualizzate questa pagina - che è senza sfondo – e vedrete che la pagina HTML prenderà la colorazione che avete impostato nel tema delle finestre.

Eliminare i margini delle pagine

Abbiamo detto all’inizio che il lavoro del webmaster consiste non soltanto nel conoscere alla perfezione il linguaggio HTML, ma soprattutto nell’essere un esperto del modo in cui i browser visualizzano le pagine.
Negli esempi precedenti avrete notate che il browser – secondo l’impostazione predefinita - lascia un po’ di margine tra la pagina e il bordo della finestra. Questo in alcune situazioni (ad esempio se volete disporre un logo in alto a sinistra) può dare fastidio.
Per eliminare il bordo è sufficiente inserire i seguenti attributi del body:
<body leftmargin="0" topmargin="0">
Questa sintassi funziona correttamente con ogni browser moderno (Internet Explorer, Netscape 6 o superiore, Mozilla, Opera), come è possibile vedere nell’esempio.
Tuttavia è bene sapere che i browser nel corso degli anni hanno introdotto dei tag e degli attributi "proprietari", con lo scopo di ottenere determinati effetti di visualizzazione, o indicare in qualche modo particolare il contenuto.
Questa situazione capitava soprattutto nei primi anni del web, quando Microsoft e Netscape lottavano per il predominio del mercato: in qualche misura la guerra dei browser è stata anche guerra di tag proprietari, con gravi difficoltà per gli sviluppatori che si trovavano continuamente di fronte a pagine che non venivano visualizzate allo stesso modo.
Per questo motivo fino a qualche anno fa per togliere il margine con Netscape 4.x dovevate inserire:
<body marginleft="0" margintop="0">
Mentre per togliere il margine con Internet Explorer:
<body leftmargin="0" topmargin="0">
Se avrete a che fare con pagine web di altri webmaster vi capiterà spesso di incontrare questo genere di sintassi:
<body leftmargin="0" topmargin="0" marginleft="0" margintop="0">
Questa sintassi serviva per eliminare il margine sia con Netscape 4.x, sia con Internet Explorer, specificando tutti e quattro gli attributi.
Al giorno d’oggi potete invece limitarvi a scrivere:
<body leftmargin="0" topmargin="0">
Fortunatamente negli ultimi anni l’ottica della guerra dei browser è cambiata, e i produttori di software sono passati dalla competizione per chi implementa nuove e fantastiche funzionalità proprietarie, al tentativo di rilasciare browser che aderiscano al meglio agli standard del W3C (non è un caso che sia la Netscape, sia la Microsoft facciano parte del consorzio), senza perdere di vista la velocità nell’effettuare il rendering della pagina.
L’adesione agli standard non può che essere un bene, dal momento che potenzialmente significa per noi sviluppatori la stesura di codice "universale", che funzioni correttamente a prescindere dal browser e dalla piattaforma (speriamo).

Impostare la lingua del documento



Tramite l’attributo "lang" è possibile specificare ai motori di ricerca e al browser dell’utente quale lingua stiamo utilizzando. La sintassi per la lingua italiana è:
<body lang="it">
Questo attributo non è solo una proprietà del tag body, ma può essere riferito alla maggior parte dei tag HTML che vedremo (come paragrafi, blocchi, tabelle, eccetera). È importante sottolineare che questo attributo non carica automaticamente il set di caratteri necessari alla visualizzazione della lingua, ma si limita a specificare che il documento (o parte del documento) è nella lingua indicata.
Si tratta di un attributo che vi sarà utile soprattutto se vi capiterà di sviluppare dei siti multilingua (e poi di doverli inserire nei motori di ricerca).
Ecco il codice che esemplifica gli argomenti appresi finora in questa lezione,visualizzabile anche in questa pagina:
<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.01 Transitional//IT">
<html>
<head>
<meta
  http-equiv="Content-Type"
  content="text/html;
  charset=iso-8859-1"
>
<title>HTML.it</title>
</head>

<body
  leftmargin="0"
  topmargin="0"
  background="imgs/sfondo00006.gif"
  bgcolor="#66CCFF"
  lang="it"
>

Testo di prova
</body>
</html>

ecco...alcuni suggerimenti validi,per iniziare a comprendere l'HTML 







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